OGM PLANeT / A STORY

OGM PLANeT è anche una storia nonsense, una storia dell’ assurdo che racconta in episodi le avventure di OGM alla scoperta di OGM PLANeT, fra creature fantastiche e mondi irreali, come in un videogioco.

Ogni oggetto prodotto nasce dall’incontro tra il mondo onirico di OGM e le tecnologie di riciclo dell’alluminio. Ogni oggetto traduce in design i protagonisti di questa storia.

Incontra i personaggi di questo pianeta qui sotto, un episodio dopo l’altro… oppure in formato 3d nelle collezioni OGM PLANeT!

OGM PLANeT

A STORY

UN TUFFO A COSMOGONIC LAKE

UN TUFFO A COSMOGONIC LAKE

Molto tempo fa, una notte serena sopra i cieli di COSMOGONIC LAKE, nel regno incantato e stravagante di OGM PLANeT, un’esplosione oscurò le sue tre lune, e qualcosa di inaspettato venne catapultato sul pianeta.

Era OGM, che si trovò a precipitare giù, in quella che sembrava una caduta senza fine. Giù giù giù.

E poi… splash!!! Si trovò fino al mento immerso nell’acqua. La sua prima idea fu che in qualche modo doveva essere caduto in mare. Ma quando OGM aprì gli occhi finì con lo scoprire che non era in mare, ma in un piccolo lago.
La sua vista si spostò su un cartello misterioso che riportava la scritta “DISTRETTO DI COSMOGONIC LAKE” e la bocca gli rimase spalancata di fronte a quello spettacolo mozzafiato. Davanti a lui c’era un luogo di scenari surreali e creature straordinarie, un luogo di meraviglie.

OGM sentì qualcosa sguazzare lì vicino e si girò per scoprire di che si trattava: a prima vista sembrava un animale che nuotava verso di l* come fosse uno squalo o un pescecane; ma poi s’accorse che si trattava di una maestosa carpa.
KOI FIORE D’ACQUA la carpa, l* guardò ben bene con i suoi occhietti e, con un sorriso gentile, si avvicinò a OGM avvolgendolo fra i suoi grandi e sottili petali di loto. Con forza e con una grazia che sembrava magica, KOI trascinò OGM attraverso le acque del lago. Era tempo di uscire, perché il lago si popolava di altri strani esseri che vi nuotavano dentro. «La ringrazio carpa KOI FIORE D’ACQUA per avermi salvat*!» disse OGM carezzevolmente non appena toccò terra. La carpa si voltò e con eleganza si immerse nuovamente nelle acque cristalline.

Era proprio una bizzarra compagnia quella che si trovava a terra, notò OGM guardandosi attorno: un gallo con i tacchi che si pavoneggiava, uno struzzo che portava in testa un cappellino a stella e ballava in modo buffo, un pony con una cresta da punk che faceva surf, ed altri personaggi fuori dall’ordinario. «La prima cosa che dovrò fare – pensò OGM vagando lungo la riva del lago – è trovare la via per andare a quell’appuntamento di mezzanotte. Credo che non ci sia altro di meglio da fare.» Perché, vedete, l’unica cosa di cui OGM era certo, era che doveva affrettarsi per il suo appuntamento di mezzanotte. Il suo progetto era eccellente, senza dubbio, ma la difficoltà stava nel fatto che non sapeva da dove iniziare per metterlo in atto.

Mentre aguzzava gli occhi, scorse una simpatica creatura. Era un porcellino che portava dei tacchi, intento a rimirarsi nel riflesso dell’acqua. «Chiedo scusa Miss Lady VANITY FARRO», disse OGM, pensando si chiamasse così dopo aver letto Miss VANITY FARRO inciso sulla targhetta gioiello che il porcellino portava in fronte. Ma questi non rispose, e OGM continuò «Lei sa per caso dove devo andare?» Ma ancora nessuna risposta. OGM scrollò il capo con un moto di impazienza e affrettò oltre il passo.

Poi udì una voce provenire dalle rive del lago «Ebbene…» disse rivolta a OGM. Attese un poco senza udire più nulla, quando finalmente sentì un cigolio come di stivali e la voce parlò di nuovo «Dove stai andando?» OGM guardò meglio tra le piante della riva e vi trovò Mr CROQUET, un lungo fenicottero in equilibrio su una zampa, che indossava degli stivali di gomma. «Veramente, non so. Tutto quello che ricordo è che devo andare ad un appuntamento» rispose OGM. «Davvero!!! …povera anima! Forse allora il. corvo alchimista della quercia secolare ti può aiutare.» e parlando continuava a guardare le lanterne nel cielo «Io me ne starò qui.» «Signor fenicottero, cosa devo fare per trovarlo?» domandò OGM. «Quel che ti pare e piace, ma vai da quella parte» osservò Mr CROQUET facendo un cenno con il becco verso la foresta, «è tempo di andare – aggiunse – l’aria notturna mi fa male alla gola» e con un pop sparì avvolto dalle fiamme.

«Questo luogo è proprio assurdo» mormorò OGM, riprendendo il cammino.

Discorrendo tra sé e sé, mentre camminava tra gli alberi della foresta, un abbaio acuto l* fece voltare in tutta fretta.
Un piccolo bassotto alato lo squadrava con i suoi occhi tondi tondi, e allungando una zampa cercava di toccarl*. «Poverino!» disse OGM in tono carezzevole «Come hai fatto a finire legato ad un albero?» Così OGM si adoperò per liberare il povero cucciolo, che tremava come una foglia.
Il bassotto, non appena fu libero dalla corda, diede un battito d’ali e fece un balzo in aria come una palla accompagnandolo con un abbaio di gioia, e si avventò su OGM abbaiando e leccandol* la faccia, finché non si acquattò ansante con la lingua a penzoloni, e i grandi occhi aperti colmi di gratitudine.

«CHERUBINO! Il tuo nome sarà proprio questo.» disse OGM, appoggiandosi a un rametto «Oh vorrei tanto insegnarti dei giochi se… se non fossi in ritardo per l’appuntamento! Pover* me! Stavo quasi per scordare che devo trovare l’Alchimista!»
«Ma chi? DAVID ALCHIMISTA il corvo dal becco a punta? Il corvo con il cilindro? Il mago che vive sulla quercia secolare?» domandò curiosamente Cherubino. «Esatto! Proprio così. Vediamo… come fare? Forse tu puoi accompagnarmi?» rispose OGM tutto d’un fiato. Si guardò intorno fra gli alberi e i fili d’erba, ma non potè veder nulla che sembrasse una quercia. Improvvisamente CHERUBINO si addentrò nel folto bosco e si mise a correre veloce veloce. Così OGM si affrettò a seguirlo tanto da perdere il fiato, finché l’abbaio del bassotto fu di nuovo vicino. Una quercia secolare stava lì, nel bel mezzo del bosco, lasciando scorgere il Corvo seduto su un ramo d’albero a pochi passi di distanza.

DAVID l’ALCHIMISTA si mise soltanto a gracchiare quando vide OGM e CHERUBINO, continuando a mescolare e travasare le sue ampolle magiche.
«Salve, viandanti!» disse DAVID «Siete dunque giunti al crocevia dei vostri destini.»
OGM e CHERUBINO si scambiarono uno sguardo perplesso.

«Ecco, Signor Corvo» cominciò a parlare OGM «Sapreste dirmi dove devo andare?» «Dipende dal luogo che vuoi raggiungere» rispose DAVID.
«Devo giungere in tempo al mio appuntamento di mezzanotte» riprese OGM per spiegarsi meglio.  «Oh certo che ci arriverai!» disse DAVID «ti basta camminare». CHERUBINO sentì che poteva tentare con un’altra domanda: «Ma come possiamo fare? ARES IL CONDOTTIERO, guardiano dei confini di COSMOGONIC LAKE, non ci lascerà passare!!!»

DAVID l’ALCHIMISTA scosse la testa «Ah… c’è sempre un modo, se sapete dove cercare» gracchiò creando un eco nel vento.
OGM non se ne sorprese, si stava abituando a sentire cose strane.
«Per arrivare al tuo appuntamento, devi tornare da dove sei partito» soggiunse l’ALCHIMISTA. Senza altre spiegazioni, DAVID diede un battito d’ali e cinguettò un incantesimo antico, intrecciando i fili del tempo e dello spazio.

Così in un colpo di vento OGM e CHERUBINO si ritrovarono trasportati in un luogo completamente nuovo. «Dove siamo?» domandò OGM. «Sulla giusta via!» disse DAVID, per poi svanire di colpo.

IN VIAGGIO PER ICONIC AVENUE

IN VIAGGIO PER ICONIC AVENUE

Quando OGM e CHERUBINO giunsero all’inizio di ICONIC AVENUE furono accolti dalla sua insegna con la stella simbolo del viale. Dovete sapere che ICONIC AVENUE era la parte più antica di OGM PLANeT: un viale costellato di sentimenti che avevano preso forma in singolari edifici. Ogni edificio raccontava una storia, pronta ad essere scoperta da coloro che avessero avuto il coraggio di guardare oltre la porta.

«Guarda OGM» disse CHERUBINO «Nessuno ha ancora decifrato il significato di questi simboli, ma credo che ci aiuteranno a comprendere il nostro viaggio.»

L’ OMBRA DI LUNA, un’ oscura sfumatura proiettata dalle tre lune che brillavano nel cielo notturno sopra ICONIC AVENUE, conferiva al viale un’ atmosfera di mistero e magia. Così decisero di addentrarsi lungo quella strana via, guidati dalla luce soffusa dei lampioni quasi fossero stelle incantate, osservando con curiosità tutto ciò che li circondava.

La Diamond Bank, con le sue mura scintillanti, custodiva gli ETERNITY, tesori di alluminio riciclato che giacevano nascosti sotto terra, pronti ad essere trovati da coloro che avessero occhi attenti e cuore coraggioso. ZAMPINO, un grande ferro di cavallo, come un amuleto sospeso sopra un portone, indicava la strada da seguire per attirare fortuna e prosperità; mentre il BANG-BANG di due pistole che si scontravano nell’arena a colpi di gavettoni d’acqua rimbombava per tutta la via.

Un paio di enormi occhiali, su un cartellone pubblicitario, recavano la scritta “QUATTROCCHI LO SGUARDO… per vedere oltre“. OGM lo osservò attentamente «Chissà… sarà un modo per dirci di guardare il mondo con uno sguardo più profondo e attento?» chiese tra sè e sè; «Mah… proprio non saprei» si rispose.

Alla fine di ICONIC AVENUE, dirimpetto ad un palazzo, trovarono un piccolo tavolino apparecchiato. Stavano seduti a prendere il tè un teschio dagli occhi a quadrifoglio ed uno strano personaggio dagli enormi baffi: erano CATRINA TIRADADI detta l’Oracolo, e Mr HIPSTER.

«Finalmente siete arrivati!» esclamò CATRINA con una risata sorniona, lanciando i dadi sulla mensa. Aveva un aspetto stravagante e indossava un buffo copricapo. CATRINA TIRADADI detta L’ORACOLO osservò OGM per qualche istante con molta curiosità. «Volete un po’ di tè?» chiese Mr HIPSTER affabilmente. OGM e CHERUBINO osservarono il tavolo e videro che non c’era posto per loro. «Ma non c’è posto a sedere per noi» osservò CHERUBINO. «No, non c’è» replicò Mr HIPSTER «…tanto meglio, più tè per noi».

L’ ORACOLO spalancò gli occhi a quadrifoglio e sbuffò annoiato «Per trovare la tua via, devi seguire il cuore» e scaraventò di nuovo i dadi sul tavolino. «Serve sempre il cuore nelle cose che fai!» aggiunse. Mr HIPSTER prese una chiave dalla sua tasca e la guardò malinconicamente, poi la tuffò nella sua tazza di tè e mescolò. Osservò OGM di nuovo ripetendo le parole di CATRINA «Serve sempre il cuore…». OGM, che lo stava guardando con i suoi grandi occhi tondi, chiese «Che strano, perché mescola il tè con una chiave?»
«Perché?» esclamò Mr HIPSTER «Perché serve sempre un perché? Perché mi va di fare così e basta.»
OGM sospirò seccato, e disse rivolto al suo amico «Credo che dovremmo fare qualche cosa di meglio che perdere tempo qui, andiamo CHERUBINO.»
CATRINA scosse mestamente la testa e ribatté dopo uno sbadiglio «Ahi ahi ahi!».

OGM e CATRINA L’ORACOLO si guardarono a vicenda per qualche tempo in silenzio. Poi finalmente L’ORACOLO staccò la tazzina di tè dalla bocca, e parlò con voce sonnacchiosa «Che cosa vai dicendo? Di tempo per andare al tuo appuntamento ne hai.»
OGM si sentiva un po’ irritato dal quella brusca osservazione e rispose a tono «Perché non mi dici dove andare allora?»
«Ma io già te l’ho detto» disse L’ORACOLO.
Per qualche altro istante CATRINA e Mr HIPSTER bevvero in silenzio, poi si tolsero le tazzine di bocca ed esclamarono «La CHIAVE DI CUORI è ciò di cui hai bisogno per passare da qui a là.» OGM e CHERUBINO erano in grande confusione. Le parole di quei due non sembravano avere alcun senso. Mr HIPSTER indicò con la chiave OGM e gliela gettò tra le mani «Eccola, tieni!».

Poi, come se nulla fosse successo, CATRINA e Mr HIPSTER tornarono a bere dalle loro tazzine ignorando la presenza di OGM e CHERUBINO, che nel frattempo se ne erano andati. L’ultima volta che si voltarono li videro lanciare i dadi nel tè.

UNA PORTA PER GARDEN PARK

UNA PORTA PER GARDEN PARK

OGM e CHERUBINO non s’erano allontanati di molto, che una grande porta si stagliava in mezzo alla strada, bloccando loro il passaggio. Per un po’ si misero a fissare quella strana porta chiedendosi che cosa ci facesse lì in mezzo alla via. «Questo posto è sempre più strano!» esclamò OGM. «Oh poveri noi! Come faremo mai a proseguire?» In quel momento un’idea si accese nella testa di OGM.
«Oh! E se usassimo la CHIAVE DI CUORI?» domandò al suo fedele compagno.
CHERUBINO rispose con un abbaio di assenso.
Così detto fatto, OGM infilò la piccola chiave nella serratura e girò la maniglia.
Fecero per attraversare l’uscio e… Puffete! OGM e CHERUBINO affondarono fin sopra la testa nell’ acqua marina. Fu proprio in quel momento che una bolla d’ aria venne a crearsi attorno a loro permettendogli così di proseguire il cammino.
Ma quando arrivarono nel punto dove avrebbero dovuto trovare il CUORE DEI CUORI, non vi era nulla di più del fondale marino. Anzi, guardando meglio, qualche altra cosa c’era: la scintillante corona REGINA DEL ROCK.
«Questa è la corona della Sovrana, WIT LA DONNOLA!» esclamò CHERUBINO tutto d’un fiato «È stata lei a prendere il CUORE DEI CUORI!»
«Allora non ci resta che andare a riprenderlo.» disse sospirando OGM.
E camminando sul fondale marino protetti dalla bolla, fecero ritorno alla porta.

Questa volta, però, li condusse di filato ad un vasto giardino, dove un grande cespuglio a forma di corona stava dirimpetto all’ ingresso. Un luogo avvolto da un’ atmosfera di mistero e malizia.

«La porta ci ha condotti a GARDEN PARK!» disse CHERUBINO «È il giardino della Sovrana!»

Dovete sapere che la Sovrana WIT LA DONNOLA regnava su GARDEN PARK collezionando tutti gli elementi del cosmo e intrappolando le piante e gli animali più rari e antichi nel suo giardino, per soddisfare la sua brama di potere. E come se non bastasse, aveva preso il CUORE DEI CUORI, l’elemento vitale di OGM PLANeT, per farlo suo.

OGM e CHERUBINO si addentrarono così tra le siepi intricate e i sentieri tortuosi di quell’ immenso giardino.
“Questo giardino, a guardarlo meglio, pare più un labirinto” disse fra sè OGM. Proseguendo per la via, OGM si guardò intorno tra i fiori e i fili d’erba; ma non poté veder nulla che somigliasse a un cuore. Notò con sorpresa che il giardino era popolato da molte specie di animali, buffi e con gli occhioni che sembravano scrutarli. «Poveretti davvero questi animaletti intrappolati quì» osservò con tristezza CHERUBINO.

Trovarono piante e fiori rari che crescevano sotto delle campane di vetro, come gioielli custoditi gelosamente. Questi rappresentavano gli elementi del cosmo, radici intrecciate con i fili del pianeta stesso e foglie lucenti come stelle cadenti. I fiori, alti e maestosi, ondeggiavano leggermente al ritmo della brezza, le loro corolle splendenti sotto il sole. Poterono ammirare innumerevoli diversità: un BOLLARBUSTO, un FIORE VENTAGLIO, una MEZZALUNA IN FIORE, e tanti altri, insomma una natura diversa.

OGM notò un grosso cespuglio pressa poco alto quanto l*i. Dopo che l’ebbe esaminato, si alzò in punta di piedi e si affacciò per vedere cosa ci fosse dietro. I suoi occhi s’incontrarono con quelli di un grosso cinghiale, che se ne stava seduto all’ombra del cespuglio, non facendo la minima attenzione né a loro, né ad altro.

Poi il cinghiale guardò OGM per qualche tempo in silenzio; finalmente si alzò da terra e, tirando uno sbadiglio, parlò con voce sonnacchiosa: «Chi sei tu?». «Io sono io, OGM, è l’unica cosa che so per certo. E mi devo affrettare per il mio appuntamento di mezzanotte. Ma prima devo trovare la WIT LA DONNOLA Sovrana» rispose OGM.

«Che cosa mi vai raccontando?» disse infastidito il cinghiale.
OGM pensò che poteva aspettare, perché forse il cinghiale avrebbe potuto dire qualcosa di importante. Così si lanciò in un meticoloso racconto del viaggio fatto sino a lì.
«Mmh… affatto bene» soggiunse il cinghiale.
Cherubino si sentiva un po’ irritato dalle brusche osservazioni del cinghiale, e replicò con gravità «Perché allora non ci dici tu chi sei?».

«Mmh…» il cinghiale pareva di cattivo umore: «Il CINGHIALE BIANCO mi chiamano, e perciò sono.»
Dopo qualche tempo di silenzio, riparlò: «Mmh… ho qualche cosa di importante da dirti» fece due o tre sbadigli e riprese pronunciando soltanto queste parole «Per avere il CUORE DEI CUORI dovete portare la corona detta REGINA DEL ROCK alla Sovrana. Lei non può regnare senza» e subito si rimise a dormire.

Qualche tempo di cammino dopo, OGM e CHERUBINO giunsero alla residenza della Sovrana. Si trovarono di rimpetto a una maestosa dimora, con torri che si stagliavano contro il cielo. Superato il ponte levatoio che attraversava una cinta d’acqua, spinsero il portone a battenti ed entrarono.
La Sovrana WIT LA DONNOLA sedeva in mezzo alla stanza principale sprofondata su di un grande trono.

«Cos’è questa audacia?» tuonò la Sovrana, battendo una zampa con impazienza «Chi osa disturbare la mia corte?»
OGM e CHERUBINO non poterono fare altro che inchinarsi con rispetto.
Dopo averli scrutati attentamente per qualche istante, il volto della Sovrana si fece più luminoso.

«Bene, finalmente siete arrivati!» gridò la Sovrana «Fate un giro nel mio splendido giardino!»
«Abbiamo già ammirato il vostro giardino Sovrana!» urlò in risposta CHERUBINO. «Venite qui dunque!» gridò di nuovo la Sovrana. «Se non è per vedere il mio giardino, che cosa volete?!» chiese accompagnando la domanda con sguardo scrutatore.

OGM aveva notato che la Sovrana non s’era minimamente accorta della mancanza della sua corona.
«Sovrana» disse OGM facendo un passetto avanti «siamo qui per farle una proposta.» WIT LA DONNOLA alzò un sopracciglio, incuriosita: «Parla, allora!» disse con voce tagliente.

OGM si fece coraggio: «Vi restituiremo la vostra corona, detta REGINA DEL ROCK, a patto di ricevere in cambio il CUORE DEI CUORI» disse, mostrando la corona alla Sovrana. «Inoltre, se accetterete, dovrete liberare tutti gli animali che tenete prigionieri nel vostro giardino!»  aggiunse OGM.

Il volto della Sovrana si fece paonazzo: «E perché dovrei accettare una tale proposta?» chiese con un sorriso malizioso.

Ad OGM non piaceva essere a pochi centimetri dalla Sovrana, era così perfida e furba da far venire la pelle d’ oca.«Non ci penso proprio a lasciarla vincere, nemmeno per buona educazione» pensò fra sé e sé per farsi coraggio. «Perché se non accettate, getteremo la corona nel null’altro e per voi sarà impossibile ritrovarla!» esclamò OGM tutto d’un fiato.

La Sovrana rabbrividì e conficcò i suoi artigli aguzzi nel trono. «Va bene!» disse infine, accettando l’offerta. «Avrai il CUORE DEI CUORI e gli animali saranno liberati.»

Con un gesto regale, WIT LA DONNOLA ordinò di liberare tutti gli animali prigionieri, e di portare il CUORE DEI CUORI ad OGM. Mentre tutti gli animali fuggivano verso la libertà, OGM e CHERUBINO sentirono un senso di soddisfazione misto a felicità riempire i loro cuori: «Eh sì» parlò OGM «Aveva proprio ragione CATRINA TIRADADI detta L’ORACOLO: “Serve sempre il cuore in quello che fai”».

A quel punto, con gran sorpresa di OGM e CHERUBINO, una voce familiare andava crescendo da lontano dietro a loro e si fece chiara quando apparve di nuovo il CINGHIALE BIANCO.
«Mmh… lo scambio è andato a buon fine» disse il CINGHIALE BIANCO, appena ebbe finito di sbadigliare.
OGM fece un cenno con il capo nell’attesa che il CINGHIALE BIANCO dicesse dell’altro. «Mmh… poco m’importa di dove devi andare, se la strada vai cercando» soggiunse il CINGHIALE BIANCO. «Ma non son di certo scortese. Ci hai liberati pertanto ti aiuterò quel tanto che basta a sdebitarmi». «Purché io giunga al mio appuntamento» aggiunse OGM. «Oh, vi giungerai di certo, come certo è il mio nome» disse il CINGHIALE BIANCO. «Non hai che da seguirmi da quella parte e poi dall’altra… Insomma alla fine devi andare a SELFIE CITY».

OGM si sentiva sempre più stran* in quel pianeta «Ma che personaggi bizzarri ci sono in questi dintorni?» si domandò.

ll CINGHIALE BIANCO li condusse alla riva dell’ isola, dove un veliero stava rovesciato all’ingiù, sotto sopra, semi-nascosto tra le onde del mare. Era un’ immagine strana, ma OGM sapeva che in quel pianeta nulla era come sembrava.
Con un gesto della zampa, il CINGHIALE BIANCO pronunciò una formula magica che a OGM parve di suonare come una canzone… O forse era emozione? Chissà…

Ad ascoltarla meglio, la formula magica recitava così:

“Mare mare mare, non voglio volare,

ma sulla sabbia fa un caldo tropicale, dal mareeeee…

Quando l’aria delle cose diventa irreale,

o mare mare mare io voglio andare…

Via via via da queste sponde…

Portami lontano sulle onde!”

Il veliero cominciò a vibrare, prima di rovesciarsi improvvisamente, da sotto la superficie dell’acqua. Il timoniere si rivelò essere PIRATE PLANT, una pianta pirata con un aspetto davvero bizzarro e una benda a forma di cuore sull’ occhio. Era un pirata davvero fuori dai gangheri che aveva solcato tutti i mari conosciuti e sconosciuti di OGM PLANeT.

«Benvenuti a bordo, miei prodi!» urlò con voce profonda e roca «Siamo pronti per salpare verso SELFIE CITY! Sempre oltre l’orizzonte della linea!»

«La ringraziamo CINGHIALE BIANCO…» disse CHERUBINO colmo di gratitudine. «Mmh…» disse il CINGHIALE BIANCO, e questa volta si mise a dormire profondamente.

E così, con le vele spiegate e il vento che soffiava, OGM e CHERUBINO salparono verso SELFIE CITY.

TO BE CONTINUED...